L’Overtourism Index, sviluppato da Evaneos e Roland Berger, è il primo strumento che misura il sovraffollamento turistico in modo oggettivo.
Analizza 70 destinazioni tra le prime 100 per numero di visitatori, utilizzando quattro criteri: densità turistica per abitante, densità turistica per chilometro quadrato, stagionalità e maturità del Paese ospitante in termini di sostenibilità. L’indice classifica le destinazioni da 1 a 5 in base al loro grado di esposizione all’overtourism.
Il fenomeno del sovraffollamento turistico, noto come overtourism, è diventato un problema globale, con impatti negativi su siti storici, ambienti naturali, città e comunità locali. Per affrontare questo problema, Evaneos, in collaborazione con Roland Berger, ha sviluppato l’Overtourism Index, il primo strumento per misurare e valutare l’esposizione delle destinazioni al turismo eccessivo.
L’Overtourism Index analizza 70 destinazioni tra le prime 100 per numero di visitatori, utilizzando quattro indicatori principali: densità turistica per abitante, densità turistica per km, stagionalità e maturità del Paese ospitante in termini di sostenibilità. Ogni destinazione è classificata da 1 a 5 in base a questi criteri.
Dall’analisi emergono tre tipi principali di overtourism: l’eccesso di turismo nelle località balneari, particolarmente vulnerabili a causa dell’alta densità di turisti in spazi limitati. Paesi come Cipro, Mauritius, Grecia e Croazia sono tra i più colpiti. L’eccesso di visite estive nelle principali destinazioni europee: Spagna, Italia e Portogallo sono tra i Paesi più affetti da questo tipo di overtourism, con un picco di arrivi nei mesi estivi. Infine, l’eccesso di concentrazione urbana: le grandi città europee affrontano sfide uniche legate alla gestione dei flussi turistici durante tutto l’anno.
Evaneos propone diverse soluzioni per mitigare l’overtourism, come limitare il numero di visitatori giornalieri, introdurre biglietti d’ingresso per i siti più popolari e promuovere il turismo anche nella bassa stagione. Visitare destinazioni come l’Italia o la Francia in periodi meno affollati, come aprile o settembre, può offrire un’esperienza di viaggio più piacevole e sostenibile.
Per quanto riguarda l’overtourism urbano, città come Amsterdam hanno già iniziato ad adottare misure concrete, come il divieto di apertura di nuovi hotel, per ridurre l’afflusso turistico. L’Overtourism Index ha identificato Copenaghen, Amsterdam e Dublino come le città più esposte al sovraffollamento turistico.
La strategia di deconcentrazione è cruciale per queste città. Ad esempio, nei Paesi Bassi, promuovere città emergenti come Rotterdam può aiutare a distribuire meglio i flussi turistici. Inoltre, incoraggiare i viaggiatori a esplorare percorsi alternativi e a fermarsi più a lungo può contribuire a un turismo più equilibrato e sostenibile. Tra le altre città che hanno adottato misure per contrastare l’overtourism figura Venezia, che ha introdotto una tassa di ingresso per i turisti giornalieri e ha limitato l’accesso alle grandi navi da crociera per ridurre l’impatto sul fragile ecosistema della laguna.
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