La patente a crediti riguarda tutte le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili, esclusi coloro che effettuano mere forniture o prestazioni di natura intellettuale, come architetti, ingegneri e geometri.
Vediamo quali sono i requisiti per ottenerla e quali sono i comportamenti che prevedono una decurtazione dei crediti.
Sicurezza sul lavoro, al via la patente a crediti
Da oggi, 1° ottobre 2024, è entrata in vigore la patente a crediti per le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri. Questo sistema è stato introdotto per migliorare la sicurezza nei cantieri e prevede che ogni impresa o lavoratore autonomo parta con 30 crediti iniziali. I crediti possono aumentare fino a 100 in caso di comportamenti virtuosi, ma scendono se si violano le norme di sicurezza. Se i crediti scendono sotto i 15, il cantiere non potrà essere operativo.
La patente a crediti riguarda tutte le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili, esclusi coloro che effettuano mere forniture o prestazioni di natura intellettuale, come architetti, ingegneri e geometri.
Le imprese e i lavoratori autonomi possono presentare la domanda tramite il Portale dei servizi dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro utilizzando lo SPID personale o CIE (Carta d’Identità Elettronica). La patente può essere revocata in caso di dichiarazioni non veritiere e può essere richiesta nuovamente dopo 12 mesi.
Requisiti per la domanda
Per richiedere la patente a crediti, è necessario essere iscritti alla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, adempiere agli obblighi formativi previsti dal D.lgs. n. 81/2008, possedere il documento unico di regolarità contributiva in corso di validità, avere il documento di valutazione dei rischi, se richiesto dalla normativa, essere in possesso della certificazione di regolarità fiscale e indicare il responsabile del servizio di prevenzione e protezione.
I crediti iniziali sono 30, che possono raddoppiare in base alla storicità dell’impresa. Ai primi 30 possono esserne aggiunti altri 40 per investimenti e attività di formazione per la sicurezza sul lavoro. La patente può essere sospesa fino a un anno nel caso si verifichino infortuni gravi o mortali imputabili al datore di lavoro.
Per le infrazioni minori, la durata della sospensione varia in base alla gravità dell’infrazione e al numero di punti rimasti sulla patente. Ad esempio, se si hanno meno di 10 punti, la sospensione può durare fino a 15 giorni. Per un infortunio mortale, vengono decurtati 20 punti, per inabilità permanente al lavoro 15 punti e per malattia professionale si perdono 10 punti.
In caso di dichiarazioni non veritiere o di gravi violazioni, la patente può essere revocata e si può richiederne una nuova solo dopo 12 mesi. La violazione della sospensione può comportare una multa che varia da 2.046 a 8.186 euro.