Biodiversità urbana: le tre città italiane sul podio

Promuovere strategie climatiche basate su dati scientifici è essenziale per preservare la biodiversità urbana e generare un effetto positivo sugli ecosistemi, come suggerisce il concetto di “Nature Positive” sviluppato da 3Bee.

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Biodiversità urbana: le tre città italiane sul podio

La biodiversità urbana in Italia è un tema di crescente importanza, soprattutto in occasione della Giornata Mondiale dell’Habitat. L’indicatore MSA Land Use (MSA_LU) è uno strumento utile per valutare l’impatto delle attività umane sull’ambiente naturale, misurando l’abbondanza delle specie in relazione all’uso del suolo.

Secondo una recente classifica, le città capoluogo di provincia più naturali d’Italia sono Isernia, Belluno e Savona, tutte con un MSA_LU superiore a 0.9. Queste città beneficiano di un’ampia copertura vegetale e di un basso livello di antropizzazione, che favoriscono il mantenimento della biodiversità. Altri esempi positivi includono L’Aquila e Ascoli Piceno, che si trovano vicino a vasti parchi naturali.

Tuttavia, le grandi città italiane come Milano, Roma, Torino, Napoli e Catania mostrano significative criticità in termini di biodiversità. Milano, ad esempio, ha un MSA_LU di 0.43, posizionandosi al 98° posto, a causa della grande cementificazione e della scarsa copertura vegetale.

Promuovere strategie climatiche basate su dati scientifici è essenziale per preservare la biodiversità urbana e generare un effetto positivo sugli ecosistemi, come suggerisce il concetto di “Nature Positive” sviluppato da 3Bee.

Come funziona la piattaforma di monitoraggio della biodiversità

3Bee è stata selezionata per presentare la sua piattaforma di monitoraggio della biodiversità alla COP 16 di Cali. Questo evento rappresenta un’opportunità significativa per discutere le misure di tutela degli ecosistemi a livello globale.

3Bee funziona attraverso l’aggregazione e l’analisi di dati provenienti da diverse fonti, inclusi dati satellitari e rilevamenti sul campo. La piattaforma utilizza sensori avanzati e tecnologie satellitari per raccogliere dati ambientali e sulla biodiversità. Questi dati includono informazioni su flora, fauna, uso del suolo e condizioni climatiche. I dati raccolti vengono analizzati utilizzando algoritmi di intelligenza artificiale e machine learning. Questo permette di identificare pattern e tendenze, valutando l’impatto delle attività umane sugli ecosistemi.

La piattaforma di 3Bee aggrega i dati ottenuti per restituire quattro indici chiave:

  • Nature Impact Risk: Misura la resilienza di imprese e municipalità ai cambiamenti climatici e alle avversità naturali.
  • Nature Dependencies Risk: Stima le dipendenze di imprese e municipalità dai servizi ecosistemici fondamentali attraverso un’analisi di doppia materialità.
  • Climate & Physical Risk: Valuta l’impatto delle attività aziendali su habitat ad alta biodiversità e con specie a rischio.
  • Biodiversity Risk: Monitora l’impatto complessivo di tutti i siti aziendali sugli ecosistemi e sulla natura.

Questi indici sono cruciali per comprendere e mitigare i rischi legati alla biodiversità e ai cambiamenti climatici. La partecipazione di 3Bee alla COP 16 non solo mette in luce l’importanza della biodiversità urbana, ma anche il ruolo fondamentale della tecnologia e dei dati scientifici nella protezione degli ecosistemi.

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