Un recente studio pubblicato su Nature ha evidenziato come funzionano i neuroni che si occupano di ricordare la struttura dell’azione, trasformandola in memoria.
La scoperta è stata fatta monitorando l’attività cerebrale di pazienti epilettici.
Come si formano i ricordi? Scoperti i neuroni che codificano le esperienze nel tempo
Le esperienze si trasformano in memoria attraverso un processo complesso che coinvolge diverse aree del cervello. Quando viviamo un’esperienza, i neuroni nel nostro cervello si attivano e formano connessioni sinaptiche, creando un “percorso sinaptico” che rappresenta la risposta a un nuovo stimolo.
Recentemente, uno studio pubblicato su Nature ha scoperto che alcuni neuroni nell’ippocampo e nella corteccia entorinale si attivano in modo specifico per codificare l’ordine e la struttura delle esperienze vissute. Questi neuroni conservano gli schemi di attivazione anche dopo la conclusione dell’esperienza e possono riprodurli rapidamente quando il cervello è a riposo. Questo processo permette al cervello di utilizzare gli schemi appresi per prepararsi a stimoli futuri.
Questa scoperta è stata fatta monitorando l’attività cerebrale di pazienti epilettici durante diversi compiti, come il riconoscimento di immagini e schemi ripetuti. Questi risultati forniscono la prima prova empirica di come specifiche cellule cerebrali integrino le informazioni relative al “cosa” e al “quando” per formare e conservare le memorie nel tempo.
La funzione dell’ippocampo
L’ippocampo è una struttura cruciale del cervello situata nel lobo temporale e fa parte del sistema limbico. Svolge un ruolo fondamentale in diversi processi legati alla memoria e all’apprendimento. L’ippocampo è essenziale per il passaggio delle informazioni dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine. Questo processo è cruciale per la formazione di ricordi che durano nel tempo.
Questa regione del cervello è particolarmente importante per la memoria episodica, che riguarda il ricordo di eventi autobiografici e specifici episodi della nostra vita. L’ippocampo è coinvolto nella navigazione spaziale e nella creazione di mappe mentali dell’ambiente circostante. Questo ci aiuta a orientarci e a ricordare percorsi e luoghi. L’ippocampo è anche uno dei pochi luoghi del cervello in grado di generare nuove cellule nervose, un processo noto come neurogenesi.
Queste funzioni rendono l’ippocampo una componente vitale per la nostra capacità di apprendere, ricordare e navigare nel mondo che ci circonda. Con l’invecchiamento, l’ippocampo subisce diversi cambiamenti che possono influenzare la memoria e le capacità cognitive. Con il tempo, questa parte del cervello tende a ridursi di volume, un fenomeno noto come atrofia. Questo restringimento è associato a un declino delle capacità cognitive e della memoria. Con l’avanzare dell’età diminuisce anche la produzione di nuovi neuroni nell’ippocampo.
Non solo, con il passare del tempo le connessioni tra i neuroni, chiamate sinapsi, possono diminuire in numero e forza. Questo può rendere più difficile per il cervello integrare nuove informazioni e formare nuovi ricordi. Questi cambiamenti possono influenzare la capacità di apprendere nuove informazioni, ricordare eventi passati e navigare nello spazio. Tuttavia, ci sono strategie che possono aiutare a mantenere la salute dell’ippocampo, come l’esercizio fisico regolare, una dieta equilibrata e l’impegno in attività mentali stimolanti.