Sport, sempre meno bimbi praticano attività sportiva: complici i costi elevati

Sempre meno bambini e adolescenti praticano attività sportive. I dati Istat sono chiari nel documentare un fenomeno allarmante, soprattutto se si considera il divario tra Sud e Nord Italia che in merito presentano una divisione netta.

Nel Meridione sono tanti, troppi i bambini che non praticano sport: in Campania il 45,5 per cento, in Sicilia il 43,3 per cento e in Basilicata il 35,3 per cento; contro dati opposti che emergono nel Settentrione dove In Valle d’Aosta a non praticare sport sono il 9,3 per cento, a Trento il 10,6 per cento e nelle province autonome di Bolzano appena il 6,9 per cento.

I dati Istat in contrasto con quanto stabilito dall’OMS

I dati preoccupano soprattutto alla luce della convinzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ritiene necessario che tra i 5 e i 17 anni i ragazzi dovrebbero essere impegnati in attività motoria per almeno un’ora al giorno. La necessità dipende senza ombra di dubbio dal garantire il benessere dei giovani, ma anche sul bisogno di accrescerne l’autostima.

Il fattore economico è un pesante deterrente per le famiglie italiane

Ma per quanto i numeri parlino chiaro è altrettanto evidente che dietro essi si nasconda non solo un fattore culturale, ma anche l’impossibilità economica dei nuclei familiari di affrontare anche questa spesa. Risulta evidente che nelle famiglie meno abbienti sono il 30 per cento i ragazzi che praticano attività sportiva contro il 39 per cento nelle famiglie benestanti.

Anche Save The Children sottolinea l’importanza dello sport

L’aspetto economico, quindi, continua a rappresentare un limite invalicabile per tante famiglie. E su questo aspetto s’è pronunciato anche Save the Children che ha rimarcato come il disagio economico sia penalizzante anche sull’attività motoria, pur a discapito della salute. Lo sport, infatti, accresce il benessere ed è anche un’ottima valvola di sfogo, allontanando lo stress.

Il progetto Ferrero per promuovere il movimento

La Ferrero si è pertanto fatta promotrice del ‘Kinder Joy of moving’ che ha specificato essere “un Progetto internazionale di Responsabilità Sociale con il quale ci si impegna ad incentivare la predisposizione naturale dei bambini a muoversi e giocare, nella convinzione che un’attitudine positiva nei confronti del movimento e dello sport possa rendere i bambini di oggi adulti migliori domani”. Un’idea che si concretizza  in programmi di educazione sportiva, eventi sportivi, campionati studenteschi, campus multidisciplinari per avvicinare i bambini allo sport. Tutto questo per avvicinare bambini e adolescenti all’attività sportiva nella convinzione dei benefici che nascono da una vita attiva.