Il governo si adopera con ogni mezzo per cercare di sostenere le famiglie, soprattutto quelle in difficoltà E in questo impegno rivolge particolare attenzione a un fenomeno preoccupante: il calo demografico.
Proprio per invogliare i nuclei familiari a non rinunciare a mettere in cantiere un figlio, di fronte a una crescente denatalità che negli ultimi quindici anni ha fatto registrare 200mila nascite in meno. Per dare un segnale forte ai genitori, costretti a rinunciare ad allargare la famiglia perché costretti a fare i conti con le difficoltà economiche il governo corre in aiuto con una serie di sostegni.
Tra gli aiuti previsti per il prossimo anno ve n e sono diversi, alcuni già in vigore da tempo, proprio come l’assegno unico universale. Un supporto economico che viene garantito ai genitori con figli, fino al compimento dei 21 anni d’età. Una somma che viene calcolata sull’Isee del nucleo familiare e che prevede anche un incremento del 50 per cento sul terzo figlio e per i figli entro un anno di vita.
Il Bonus mamme, invece consiste in uno sgravio contribuito per le madri lavoratrici che abbiano almeno due figli o tre, ma solo fino al loro compimento dei 18 anni. Una misura introdotta nel 2023 in base alla quale la lavoratrice deve fare formale richiesta al datore di lavoro e che prevede uno sgravio fino a 3mila euro annui. Ma si tratta di un sostegno valido fino al 2026.
Anche i Comuni sono chiamati a fare la loro parte in questo impegno di sostegno alla natalità e lo fanno con l’assegno di maternità. Un contributo pari a 404,17 euro mensili, erogato per cinque mesi riservato a coloro che hanno un Isee inferiore ai 20.221, 13 euro e rivolto solo ed esclusivamente alle mamme che non percepiscono altre indennità di maternità. Una somma di fatto erogata dagli enti pubblici locali, ma corrisposta materialmente dall’Inps, purchè la richiesta venga effettuata entro 6 mesi dalla nascita del piccolo, dall’adozione o dall’affido.
Sarà possibile anche contare sul cosiddetto Bonus asilo grazie al quale la famiglia, sempre in base al reddito, potrà contare su un supporto economico parziale o totale per le spese dell’asilo di bambini entro i 3 anni d’età. Un aiuto aumento di 600 per i figli successivi al primo, seppure solo se nati nel 2024, e purché ci sia almeno un figlio che abbia un’età inferiore ai 10 anni.
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