C’è un momento nella vita in cui tutto sembra fermarsi, come se il mondo che conosci improvvisamente smettesse di girare. È come se all’improvviso il ritmo familiare di ogni giorno si spezzasse, lasciando dietro di sé un silenzio assordante, un vuoto incolmabile che sembra crescere e inghiottire ogni cosa. Così inizia il nuovo capitolo di vita di Iva Zanicchi, un capitolo che mai avrebbe voluto scrivere, segnato dalla perdita del suo compagno di una vita, Fausto Pinna, scomparso l’8 agosto 2024.
Non è facile raccontare il dolore di una persona che ha perso qualcuno con cui ha condiviso ogni momento per oltre 40 anni. Eppure, Iva, con il coraggio che l’ha sempre caratterizzata, non ha mai nascosto la sua sofferenza. In un mondo che spesso la vede sorridere, cantare e scherzare davanti alle telecamere, il suo cuore porta il peso di un dolore profondo, un dolore che riesce a mascherare solo agli occhi degli altri.
Fausto non era solo un compagno per Iva. Era il suo “Pippi”, come affettuosamente lo chiamava. Un legame così sincero e autentico che solo chi ha vissuto un amore così forte può comprendere. Era una presenza costante, un sostegno in tutte le difficoltà, e ora quel sostegno sembra essere svanito, lasciandola sola a navigare un mare di emozioni contrastanti.
In una recente intervista a Novella 2000, Iva ha rivelato quanto sia difficile convivere con l’assenza di Fausto. «È passato così poco tempo da quando se n’è andato», ha confessato, «e già mi manca tutto di lui. Tutti pensano che io sia forte, incrollabile. Ma la verità è che sono solo brava a mascherare il dolore. Rido, scherzo, ma poi, quando mi ritrovo sola, piango. È tutto così triste». Queste parole lasciano trasparire la verità che si cela dietro le apparenze. Il dolore non è qualcosa che si mostra facilmente, ma è lì, sempre presente, pronto a riemergere nel momento in cui le luci si spengono e rimane solo il silenzio.
La mancanza più grande, ha detto, «è il suono della sua voce. Una casa grande, che un tempo era piena di vita, ora sembra troppo vuota. Il silenzio è diventato assordante, e ogni giorno il vuoto si espande, cresce, fino a diventare insopportabile». Le parole di Iva descrivono perfettamente quel tipo di vuoto che solo chi ha perso qualcuno di così importante può comprendere. Non si tratta solo della fisica assenza di una persona, ma di tutto ciò che quella persona rappresentava: il suono delle loro risate, le conversazioni quotidiane, quei piccoli gesti che facevano parte della loro routine e che ora non ci sono più.
Una delle immagini più struggenti che Iva ha condiviso riguarda gli armadi ancora pieni degli abiti di Fausto. «Apro gli armadi e vedo ancora i suoi vestiti. Ho donato gran parte delle sue cose, ma è impossibile liberarsi di tutto. Ogni capo che tocco mi riporta indietro, a quei momenti che abbiamo condiviso». In questo quadro di malinconia e nostalgia, Iva ci offre uno spaccato della sua anima, del suo dolore intimo e personale, quello che non può essere mascherato dietro un sorriso o una battuta.
Eppure, nonostante il dolore, Iva ha anche trovato lo spazio per una riflessione profonda e inaspettata. Ha ammesso di essersi pentita di aver vissuto in totale simbiosi con Fausto per tutta la vita. «Consiglio a tutti di non vivere in simbiosi totale con il proprio compagno», ha detto, con una sincerità disarmante. «Io l’ho fatto, e ora mi pento. Con Fausto eravamo inseparabili, e ora che lui non c’è più, mi manca come l’aria. Questa è la conseguenza di aver vissuto ogni giorno insieme, senza mai allontanarci l’uno dall’altra».
Il dolore della perdita, come ha spiegato, non si può superare in modo rapido o semplice. È un processo lungo e complesso, che richiede tempo e pazienza. L’elaborazione del lutto, secondo Iva, passa attraverso la speranza. La speranza che quello che sembra un addio possa essere, in realtà, solo un arrivederci. «L’amore è un’energia troppo forte per svanire nel nulla», ha detto con convinzione. «Mi rifiuto di pensare che tutto finisca qui. Fausto c’è ancora, in qualche modo, accanto a me».
Nonostante il vuoto lasciato da Fausto, Iva non è completamente sola. La sua famiglia, con la figlia e i nipoti, le offre il supporto di cui ha bisogno. Ma anche in mezzo a questo affetto, ci sono momenti in cui la solitudine si fa sentire, soprattutto alla fine della giornata, quando tutto si calma e resta solo lei, con i suoi pensieri e i suoi ricordi. «Quando vado a dormire, è lì che il dolore diventa insostenibile. Mi ritrovo a guardare in faccia il passato, a riguardare i video di quando eravamo felici. È una malinconia dolceamara che mi accompagna ogni sera».
Nonostante tutto, Iva ha una certezza che le dà forza: Fausto è ancora accanto a lei, in ogni momento, in ogni pensiero, in ogni gesto. Anche se fisicamente non è più presente, il suo spirito continua a vivere accanto a lei, come un filo invisibile che li terrà uniti per sempre. E questa consapevolezza, anche se non cancella il dolore, offre un po’ di conforto.